Art Brut - Emiliaexclusive -


Gli Art Brut sono inglesi. Fanno rock. Sono in attività da alcuni anni e possono vantare fan illustri come Frank Black dei Pixies. Sul finire di settembre sono passati dall’Italia e dalle nostre parti (Covo, Bologna), per presentare l’ultimo album, Brilliant! Tragic!
Il loro leader, Eddie Argos, ha risposto ad alcune nostre domande.

Il vostro nome deriva dal nomignolo coniato dal pittore Jean Dubuffet, per descrivere i disegni di bambini, di persone affette da disturbi psichiatrici, o disegni primitivi. Perché avete scelto proprio questo nome?
Art Brut è il mio genere d’arte preferito. Mi piace perché è molto onesto. Un'altra definizione di Art Brut potrebbe essere quella legata all'arte che viene fatta dalle persone inesperte, che non sono andate a scuola. Quando abbiamo iniziato c'erano un sacco di band che venivano descritte come 'scuola d'arte' e volevo che il mio gruppo fosse esattamente l’opposto.

Mi puoi dare una definizione della vostra musica?
Molto onestamente facciamo rock and roll.

Cosa si prova ad avere dei fan importanti come Frank Black dei Pixies?
E’ davvero entusiasmante. E’ sempre bello quando qualcuno ammira la tua musica. Frank è il tipico esempio di critico che mi piace sentire a proposito di quello che facciamo.

Cosa si prova ad avere una propria canzone come colonna sonora di un videogioco?
È sempre un bene poter avere delle canzoni che si possono ascoltare in contesti diversi. A proposito dei videogiochi devo ammettere che non mi attraggono.

C’è un periodo storico nel quale ti sarebbe piaciuto vivere?
Mi piace il presente. Forse mi piacerebbe vedere il futuro.

Chi ha vinto la battaglia tra gli Art Brut e Satana?La battaglia è ancora in corso.
Ascoltando le vostre canzoni si può sognare un futuro migliore?
Sì, o perlomeno me lo auguro.

La musica deve portare le masse alla rivoluzione?
Penso che in alcune situazioni questo sia possibile, forse però non con le nostre canzoni. I miei testi non vanno in quella direzione.

Le canzoni intellettuali sono meglio di quelle d’amore?
Io scrivo da una prospettiva personale e credo che le nostre canzoni contengano un po' di tutto. Dall’amore ai testi intellettuali.

Se un ascoltatore dovesse avvicinarsi adesso alla vostra musica quale disco dovrebbe ascoltare?
Bisognerebbe ascoltarli tutti. Hanno una lunghezza che si può definire breve, quindi sommandoli tutti non ci vuole tanto tempo.

Quali musicisti stimi?
Jad Fair, Jeffery Lewis, Jonathan Richman e Bob Dylan.

Cosa vi aspettate dall’Italia?
Non vedo l’ora di suonarci.

Cosa unisce il mondo e cosa lo divide?
Non ne ho la minima idea.

a.t.

You liked this post? Subscribe via RSS feed and get daily updates.

0 commenti:

Posta un commento